sabato 13 gennaio 2018

LA STORIA DEL PRINCIPE PERDUTO.



L’ultimo giorno del 2017, in alternativa ai soliti programmi televisivi che celebrano la chiusura dell’anno vecchio e l'inizio di quello nuovo, ho scelto di guardare un bel film, IL DISCORSO DEL RE, che narra di come re Giorgio VI d’Inghilterra, affetto da una grave balbuzie, riuscì a superarla con l’aiuto di un terapista del linguaggio, in realtà un ex attore particolarmente esperto nel trattare problemi di dizione.


Nel racconto cinematografico si fa riferimento a come il problema fosse collegato a esperienze dolorose dell’infanzia e della giovinezza. Tra i ricordi del re affiorano , oltre alle dure correzioni corporali subite per eliminare il mancinismo e il difetto delle gambe a X e al cattivo rapporto con una delle tate che lo accudivano da piccolo, c'è quello della perdita di un fratello, morto giovanissimo, malato di epilessia.
Questo particolare mi ha incuriosita, e nei giorni successivi ho cercato notizie sull’argomento. Ho trovato del materiale audiovisivo, purtroppo in lingua inglese, senza sottotitoli. E articoli di giornali online, sempre in lingua inglese, che ho cercato di tradurre.
Quella che vi sottopongo è una sintesi delle informazioni raccolte, sulla base di quello che ho letto e spero che le fonti trovate siano attendibili.

Il Principe John.





John Charles Francis Windsor, Principe di Galles, era sesto ed ultimo figlio di re Giorgio V e della regina Maria, i nonni dell’attuale Regina di Inghilterra Elisabetta II.

Dopo la sua prematura scomparsa, avvenuta nel 1919 all’età di tredici anni, il suo nome venne cancellato dalla storia della famiglia e da almeno un albero genealogico rilasciato da casa Windsor, e il suo ricordo venne perduto e dimenticato per tantissimo tempo.
Circa 80 anni dopo la sua morte, su una mezza pagina di un giornale, fece la sua comparsa un articolo che lo riguardava ed una foto di famiglia, scattata probabilmente da suo fratello maggiore, Edoardo VIII.






Un album di famiglia e ricordi conservati da persone molto vicine al giovane Principe hanno riportato alla luce la sua storia, che è stata raccontata prima nel 2003 con il film in due episodi intitolato The Lost Prince, del regista Stephen Poliakoff ; e poi nel 2008 con un documentario trasmesso su Channel 4 e intitolato Prince John: The Tragic Secret of The Windsors .





Era nato il 12 luglio 1905 a York Cottage, nella tenuta di Sandringham.





Per i primi quattro anni della sua vita è apparso sano, ma all'età di quattro anni ha subito un primo attacco epilettico e le sue condizioni sono gradualmente peggiorate.





Pare inoltre che fosse affetto da una lieve forma di autismo. 
John inizialmente crebbe a corte, con i suoi quattro fratelli e una sorella, trasferendosi con la famiglia da una residenza reale a un'altra fino al 1917. 


Un suo zio, il duca di Albany, soffriva di epilessia e, così come era accaduto per quest’ultimo, la famiglia sperava che le condizioni del piccolo John migliorassero nel tempo e che potesse riprendersi.
Nei primi anni quindi ha avuto un ruolo importante nella famiglia reale, apparendo in pubblico con i suoi fratelli e sorelle, fino a ben oltre il suo undicesimo compleanno. Era un ragazzino dal carattere felice, fonte abbondante di detti infantili e divertenti di cui i genitori amavano fare tesoro; ma anche insubordinato e impavido. A questo proposito si narra che il re Giorgio V, una volta, si fosse vantato scherzosamente dei suoi figli con il presidente americano Theodore Roosevelt, dicendo : "Sono tutti obbedienti. Tranne John. “







All'inizio della prima guerra mondiale, John cominciò a essere visto sempre meno in pubblico e incontrava raramente i suoi genitori, che stavano conducendo molti impegni, e i suoi fratelli e sorelle più grandi che erano a scuola o nell'esercito.
Fu in questo periodo che i suoi attacchi si erano fatti più frequenti e gravi,al punto che i medici consigliarono di allontanarlo . Fu mandato a Wood Farm nella tenuta di Sandringham e visse lì sotto la cura della sua tata Charlotte Bill che chiamava Lala, del suo tutore John Henry Hans Hansell, di Thomas Haverly, un cocchiere che lo portava in gita in campagna o al mare e alla "grande casa" di Sandringham e di una cuoca di nome Kate Bennett. Sua nonna, la regina Alexandra, fece mettere a sua disposizione in quella tenuta un giardino che il principino curava personalmente.
La madre e la nonna si recavano di tanto in tanto a fargli visita.


La Regina madre Mary mandò a chiamare bambini locali a trascorrere del tempo e a giocare con lui affinchè non si sentisse solo. Tra questi bambini figurava anche la giovanissima Winifred Thomas, mandata a vivere in campagna dagli zii affinchè potesse guarire dall’asma che l’affliggeva.




All’epoca, l'epilessia era considerata una malattia mentale, una disfunzione psicologica e comportamentale.  Non era trattabile e non esistevano farmaci per curarla. L ’isolamento e il confinamento nei manicomi erano stimati come l’unica terapia per i malati. Nella prima parte del 20 ° secolo e per qualche tempo dopo,avere un bambino con epilessia rappresentava una vergogna per la sua famiglia e se John non fosse nato in una famiglia reale la sua sorte avrebbe potuto essere forse peggiore.  I genitori di John dovettero affrontare il pericolo che il loro figlio più giovane potesse avere un attacco epilettico in pubblico, dove tantissime persone potevano vedere la sua situazione - e la loro - e i giornali, per quanto riverenti potessero riferirlo. L’isolamento era l’unica soluzione a cui potessero far ricorso, dati i costumi sociali dell’epoca. Ma, rispetto ad altri ragazzi nelle sue condizioni, inseriti in famiglie “normali”; John venne ben curato e, anche se poteva sembrare crudele separarlo dalla vita quotidiana della sua famiglia, tale allontanamento aveva anche benefici per John stesso, liberandolo dai rigori dell'essere regale. 






La sua vita fu riparata e serena e ci sono alcune prove che la sua natura felice non venne influenzata dalla sua condizione. Le testimonianze raccolte suggeriscono che , nonostante abbia sofferto di attacchi epilettici, ha condotto la vita di un ragazzo normale, piena di giochi e scherzi. Il suo gioco preferito era giocare a soldati, con una spada di legno e un cappello di carta in testa. Andava in bici e a cavallo.  
Si racconta anche che fosse un ragazzo sensibile che spesso prendeva le cose che gli venivano dette troppo alla lettera. Dopo la morte di Edoardo VII, suo nonno, gli fu detto che i morti "andavano al vento". Giorni dopo, è stato visto raccogliere foglie e quando gli è stato chiesto cosa stesse facendo ha risposto: "Collezionare i pezzi del nonno". 
Tra i cimeli del Principe figurano anche delle note brevi ma affettuose, scritte usando grandi lettere unite, a parenti ed amici ed alla sua tata Lala alla quale era molto affezionato. Sono stati scritti poco prima della sua morte. 







Dopo che ebbe compiuto 13 anni, le sue crisi si intensificarono. La mattina del 18 gennaio 1919, John ebbe un attacco molto forte. Morì serenamente nel sonno alle 5:30 di quel pomeriggio, colto molto probabilmente dalla morte improvvisa improvvisa in epilessia o SUDEP . 
John è stato sepolto nella chiesa di St. Mary Magdalene nella tenuta di Sandringham vicino ad un  suo zio con lo stesso nome che visse solo un giorno. Sua nonna Regina Alexandra scrisse alla Regina Maria, "Ora i nostri due Johnni riposano fianco a fianco".